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mercoledì 12 novembre 2008

LO STRADARIO DI CIVITA CASTELLANA di Giovanni Semerano



LO STRADARIO DI CIVITA CASTELLANA
Dizionario storico toponomastico
a cura di Giovanni Semerano



ALESSANDRINI ANTONIO (via).
Da via del Risorgimento, strada chiusa.
Antonio Alessandrini, civitonico, partecipo’ valorosamente alla Guerra di Resistenza come comandante partigiano conseguendo una decorazione al valore.

ALLENDE SALVADOR (via e largo).
La via si trova tra largo Salvador Allende e via San Giovanni; il largo trova la confluenza in via monsignor Romero.
Salvador Allende Gossens, socialista. Fu eletto Presidente del Cile nel 1970 e formò il primo Governo socialista dell’America Latina. Morì suicida durante il golpe militare dell’11 settembre 1973.

AMENDOLA GIOVANNI (via).
Tra via Enrico De Nicola e via di Corchiano. Giovanni Amendola, uomo politico, professore di filosofia alla Università di Pisa, liberale, interventista e volontario durante la Prima Guerra Mondiale, deputato, Ministro del Governo Facta (1922), antifascista morì per le percosse ricevute dai fascisti.
(Salerno, 1882 – Cannes, 1926).

ANGIOLOCCIO (piazza).
Tra via del Forte e via di Massa.
Angioloccio, prende il nome da un angelo vestito di bianco con asta gigliata nella destra e globo crociato nella sinistra. Fa parte dello Stemma della Famiglia Stella che nel ‘400 abitava in questa piazza.

BASSI UGO (via).
Tra viale Fiume Treia e via Anita Garibaldi.
Ugo Bassi, sacerdote, patriota. Nel 1848 fu a Civita Castellana con Giuseppe Garibaldi, all’epoca della Repubblica Romana. In piazza Giacomo Matteotti, una lapide ricorda che nell’aprile 1848 parlò ai civitonici da un balcone di questa piazza.
Nel 1849 fu catturato dagli austriaci a Comacchio e tradotto a Bologna dove venne fucilato.
(Cento, 21 agosto 1800 – Bologna, 8 agosto 1849)

BELVEDERE FALERII VETERES (via).
Tra via Roma e piazza Guglielmo Marconi.
Anticamente detta La Passeggiata. Prende il nome dalla capitale dei Falisci, luogo originario di Civita Castellana, stretto tra le gole di Rio Filetto e di Rio Maggiore. Più volte distrutta durante le guerre contro i romani, abbandonata e ricostruita divenne nei secoli successivi dominio di Papi che ne fecero un avamposto a difesa di Roma. Alessandro VI vi costruì la Fortezza Sangallo dalla quale i soldati pontifici tentarono di contrastare l’avanzata dell’esercito piemontese (1870).

BERLINGUER ENRICO (via).
Da via di Corchiano, strada chiusa.
Enrico Berlinguer, comunista. Aderì al PCI nel 1943 e fu Segretario del Partito nel 1972. Con lui il Partito Comunista cominciò ad allontanarsi dalla influenza dell’Unione Sovietica.

BONANNI ATTILIO (via).
Tra viale Fiume Treia e via don Giovanni Morosini.
Qui si trova la Parrocchia di San Lorenzo.
Attilio Bonanni, professore ordinario di farmacologia alla Regia Università di Roma. Scienziato di chiara fama. Ha vissuto a Civita Castellana; era tra i suoi più emeriti cittadini.
(31 ottobre 1869 – 8 marzo 1938).

BODINI GIUSEPPE (via).
Da via Terni verso il Cimitero.
Don Giuseppe Bodini, fondatore di gruppi cattolici giovanili di Civita Castellana e della Polisportiva San Lorenzo.

BORGUCCIO (via).
Tra via di Porta Rupe e via delle Rupi.
Attraversa un piccolo borgo nel Centro Storico.

BUOZZI BRUNO (corso).
Tra via Vincenzo Ferretti e piazza Giacomo Matteotti, già corso Umberto I.
La strada si chiamava via Alessandrina per ricordare Papa Alessandro VI che la fece aprire.
Qui era l’Albergo della Posta Vecchia dove l’11 luglio 1770 si fermò Wolfgang Amadeus Mozart. Sulla strada il grande Palazzo Trocchi del XVI sec.
In questo Palazzo abitarono più volte durante il loro esilio (1811 – 1819) Carlo IV e Maria Luisa Reali di Spagna come testimonia una lapide posta a loro ricordo.
Nel Catasto Gregoriano del 1819 troviamo indicata questa strada come via delle Prigioni: nel tratto tra piazza Matteotti e via di Corte si trovavano le carceri cittadine.
Bruno Buozzi,sindacalista, deputato. Fu Segretario Generale della CGIL. Venne ucciso dai tedeschi a Roma.
(Pontelagoscuro, Ferrara 1881 – La Storta, Roma 1944).

CAPENATI (via dei).
Da via dei Falisci, strada chiusa.
I capenati, stirpe etrusca stabilitasi a nord est di Veio nei pressi del Monte Soratte. La loro capitale fu Lucoferonia, oggi Capena.

CARDUCCI GIOSUÈ (via).
Tra via Francesco Petrarca e via Rio Cruè.
Giosuè Carducci, poeta. Insegnò letteratura italiana all’Università di Bologna. Premio Nobel nel 1906, senatore, cavaliere dell’Ordine Civile dei Savoia. Le sue opere: “Inno a Satana” (1863), “Poesie” (1871), “Nuove Poesie” (1873), “Odi Barbare” (1878), “Rime Nuove” (1887).
(Val di Castello in Versilia, 27 luglio 1835 – Bologna, 16 febbraio 1907).

CARRACCIA (via della).
Da via Corchiano in aperta campagna.

CASALACCIO (via).
Da via Nepesina attraversa via La Penna e finisce in aperta campagna.
Qui da un antico casale si dominava una vasta pianura.

CASALETTO (via del ).
Tra via Alcide De Gasperi e via Santa Felicissima.

CASTELLETTO (via del).
Tra largo Camillo Benso di Cavour e via delle Rupi.

CASTEL SANT’ELIA (via di).
Uscendo da Civita Castellana da via San Salvatore fino a raggiungere il paese di Castel Sant’Elia.

CATALANO (via del).
Da via Falerina a via San Giovanni.
Attraversa la località omonima.

CAVACACCIANO (via).
Il proseguimento di via della Carraccia.

CAVOUR CAMILLO BENSO (largo).
Da piazza Giacomo Matteotti.
Camillo Benso Conte di Cavour, politico, liberale, statista. Primo Ministro del Re. Fondò con Cesare Balbo il giornale “Il Risorgimento”. Presidente del Consiglio governo’ lo Stato Sabaudo fino a raggiungere l’unità con la proclamazione del Regno d’Italia. La morte lo raggiunse prima del compimento unitario con l’annessione di Roma e dello Stato Pontificio. Sotto il suo Governo eventi di grande portata storica: le alleanze con la Francia e l’Inghilterra, la partecipazione alla guerra di Crimea nel 1855, la II Guerra d’Indipendenza contro l’Austria, l’armistizio di Villafranca l’11 luglio 1859. In nome di Vittorio Emanuele II dichiarò aperto il Primo Parlamento Italiano, era il 18 febbraio 1861. Il 6 giugno dello stesso anno moriva dopo aver dedicato la sua vita al Re e al sogno dell’Italia unita.
(Torino, 10 agosto 1810 – Torino, 6 giugno 1861).

CELLE (via di).
Da via Terni, strada chusa.
Il nome ricorda l’antica Necropoli.

CERVI 7 FRATELLI (via).
Parallela a via Enrico Minio e via Achille Grandi.
I Cervi, famiglia di combattenti della Resistenza nella zona di Reggio Emilia.
Il papà Alcide e i suoi sette figli. Questi ultimi, Gelindo, Ovidio, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando e Agostino furono insieme fucilati dai nazisti nel 1943.

CHIUSA (via).
Da via Fontana Quaiola, strada chiusa.

CICUTI FILIPPO (via).
Tra via del Forte e via delle Rupi.
Filippo Cicuti, possidente, tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento.
Agricoltore e allevatore sfruttava le sue terre a  grano e pascolo. Fu tra gli amministratori cittadini dell’epoca. Filantropo istituì una borsa di studio a lui intitolata.

COLOMBO CRISTOFORO (via).
Da via Roma in aperta campagna in località la Calonica.
Cristoforo Colombo, navigatore. Il 3 agosto 1492 salpò da Palos con tre caravelle, Santa maria, Nina e Pinta.
Giunse in America a San Salvador il 12 ottobre 1492, convinto di aver raggiunto le Indie. Compì quattro viaggi conquistando per la Spagna le nuove terre e morì senza sapere di aver scoperto un nuovo continente.
(Genova, 1451 – Valladolid, 1506).

COLONNETTE (via delle).
Tra viale della Repubblica e via del Risorgimento.
La strada prende il nome dalla Necropoli delle Colonnette, che era attraversata dalla via Sacra. Nel Museo di Valle Giulia a Roma è conservato il Vaso dell’Aurora, qui rinvenuto, che rappresenta Kefalos rapito da Aurora.

CONCE (via delle).
Tra via delle Rupi e via del Forte.

CORCHIANO (via di ).
Dall’incrocio di via Enrico Minio, via Francesco Petrarca e via Giovanni XXIII.

CORSICA (via della).
Tra via delle Palme e via Falerii Veteres.
In questa strada le case sono di epoca medioevale e secondo alcuni vi era un alloggiamento di soldati corsi destinati alla repressione del brigantaggio locale esteso anche in tutto il territorio pontificio.
Corsica, isola del Mediterraneo a nord della Sardegna, fu colonia dei romani nel 259 a. C. che la conquistarono dai cartaginesi; prima fu abitata dai liguri e dai fenici; nel XIII sec. fu contesa tra pisani e genovesi; nel 1768 Genova la cedette alla Francia.

CORTE (via di ).
Da via Panico a corso Bruno Buozzi.
Antica denominazione che ricorda quando nel Medioevo qui era una specie di mercato agricolo (cortes) oppure secondo alcuni ricorda il Palazzo Montalto Belei dove Sisto V risiedette con tutta la sua Corte. Questo antico storico palazzo cinquecentesco costruito dal Papa quando ancora era il Cardinale Peretti di Montalto (della stessa epoca sono a Roma i Palazzi del Quirinale e dei Vaticani) è oggi sede di prestigiose Mostre d’Arte e importanti incontri culturali. Ha ospitato la Mostra Antologica dell’artista Alfredo Anzellini, civitonico di chiara fama presente in collezioni d’arte di New York, Parigi, Londra, a cura del Centro Culturale La Camera Verde di Roma diretto da Giovanni Andrea Semerano.

DALLA CHIESA CARLO ALBERTO (via).
Da viale della Repubblica, strada chiusa.
Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei carabinieri. Nominato prefetto a Palermo fu uccico nel 1982 dalla mafia.
(Saluzzo, 1920 – Palermo 1982).

DE GASPERI ALCIDE (via).
Tra via Salvador Allende e via Santa Felicissima. Alcide De Gasperi, politico, statista. Deputato al Parlamento austriaco (1911) e al Parlamento italiano (1921). Fondò il Partito della Democrazia Cristiana. Presidente del Consiglio nel 1946, dopo il Referendum Istituzionale, assunse illegalmente i poteri di Capo dello Stato instaurando la Repubblica. Re Umberto II lo denunciò nel suo messaggio agli italiani partendo per l’esilio volontario. I suoi Governi avviarono la ricostruzione del Paese dopo la guerra, firmando la pace con gli Alleati. Con De Gasperi Presidente del Consiglio l’Assemblea Costituente promulgò la Costituzione della Repubblica Italiana.
(Pieve Tesino Trentino, 1881 – Sella di Valsugana 1954).

DE NICOLA ENRICO (via).
Da via Giorgio Amendola, strada chiusa.
Enrico De Nicola, giurista. Presidente della Camera dei Deputati, del Senato e della Corte Costituzionale, fu capo provvisorio e Presidente della Repubblica Italiana.
(Napoli, 1847 – Torre del Greco, 1959).

DI VITTORIO GIUSEPPE (piazza).
Qui confluiscono le vie: Palmiro Togliatti, San Gratiliano e Primo Maggio.
Giuseppe Di Vittorio, sindacalista, comunista. Fu Segretario Generale della CGIL (Confederazione Generale dei Lavoratori) e della Federazione Sindacati Mondiali.
(Cerignola, 1891 – Lecco, 1957).

DUOMO (piazza del).
Qui confluiscono le vie:Giuseppe Garibaldi, del Governo Vecchio, Rosa, don Giovanni Minzoni e Roma.

XII SETTEMBRE (via).
Dal Ponte Clementino a piazza Giacomo Matteotti. Anticamente era chiamata “costa di Gustinetto” dal nome di Agostino, un artigiano che qui aveva la casa e la bottega.
Oggi la via ricorda l’ingresso delle truppe piemontesi in città al comando del generale Raffaele Cadorna. Una lapide così ricorda l’avvenimento: “Per questa via il 12 settembre 1870 entrò in Civita Castellana l’esercito liberatore, lo spirito dei tempi nuovi, il soffio vigoroso della libertà che al pensiero al diritto italiano diede corpo compimento gloriosa azione con una salda unità con Roma capitale intangibile”, il 12 settembre 1889 la Società liberale, il Comune e il Popolo a memoria dell’avvenimento posero. Iniziò così la nuova toponomastica di Civita Castellana e per prima fu la piazza centrale a cambiare nome divenendo piazza Vittorio Emanuele II, il Re sabaudo che compì l’Unità d’Italia.

EINAUDI LUIGI (via).
Tra via Giovanni Amendola e via San Giovanni.
Luigi Einaudi, politico, economista, professore, universitario a Torino e alla Bocconi di Milano. Liberale, antifascista. Ministro nel Governo De Gasperi del 1948. Governatore della Banca d’Italia. Fu eletto Presidente della Repubblica (1948-1955).
La sua politica finanziaria da ministro fu decisiva per il risollevamento delle condizioni economiche dell’Italia.
(Carrù, 1874 – Roma, 1961).

EQUI (via degli).
Da via dei Falisci, strada chiusa.
Gli Equi, antica popolazione italica vissuta tra il lago del Fucino e la valle del l’Aniene. Fu sconfitta dai romani e sottomessa da Publio Sempronio Solo nel 304 a. C., ottenendo la cittadinanza romana ma non il diritto di voto.

ETRUSCHI (via degli).
Attraversa via dei Falisci, strada chiusa.
Gli Etruschi, popolo di grande civiltà ordinato in una confederazione di 12 città con capitale federale Tarquinia.

FALERINA (via).
Parallela alla ferrovia, tra via Falisca e la variante Nepesina.

FALISCA (via).
Parallela alla ferrovia, tra la via Falerina e viale della Repubblica.

FALISCI (via dei).
Tra via degli Equi e via Rainaldi.
I Falisci, antica popolazione dell’Etruria sconfitta dai romani nel III sec. a. C. che ne distrussero la capitale Falerii Veteres.

FEBO (vicolo).
Tra piazza della Quintana e via don Giovanni Minzoni. In questa piccola strada testimonianze di case di epoca medievale. Anticamente era conosciuto come vicolo “baciadonne”.
Febo, Apollo dio della luce, ma è anche il nome del nono satellite di Saturno. In mitologia figlio di Giove e di Latona, fratello di Diana, nato a Delio.

FERRETTI VINCENZO (via).
Tra via San Salvatore e corso Bruno Buozzi.
Qui sorge la Chiesa di Santa Maria dell’Arco o anche detta del Carmine. Restaurata nel 1597. Il campanile è del sec. XII e l’interno è a tre navate. Fu l’antica Cattedrale di Civita Castellana e una iscrizione ci fa credere che anticamente la chiesa era dedicata a Sant’Andrea. Nell’area dell’ospedale si trova l’antica Chiesa di Santa Chiara oggi chiamata Santa Maria delle Grazie.
All’inizio di corso Bruno Buozzi si trova la Chiesa di San Benedetto. All’altezza di piazza Guglielmo Marconi è stato recentemente restaurato l’edificio che era la sede di una antica fabbrica di ceramica.
Vincenzo Ferretti, qui riportiamo, per ricordarlo, la lapide posta sul muro all’ingresso dell’ospedale San Giovanni Decollato (Andosilla): “Al professor Vincenzo Ferretti valoroso direttore di questo ospedale, apostolo mirabile del bene, tutto diede per la salute dei sofferenti senza nulla chiedere.
L’amministrazione ospedaliera interprete degli umani sentimenti di riconoscenza questa memoria pose nel trigesimo della dipartita conforto e stimolo per seguirne il luminoso esempio. Addi, 27 dicembre 1955”.

FIUME TREIA (viale).
Tra via Rio Maggiore e via Falerina.
Il Treia è il fiume di Civita Castellana; nasce nella valle del Treia nei pressi delle Cascate di Monte Gelato per poi sfociare nel Tevere.

FLAMINIA (via).
Per via San Salvatore si esce sulla via Flaminia e si arriva alla frazione di Borghetto.

FONTANA MATUCCIA (via della).
Da via Terni, strada chiusa in località Casale Ettorre.
Questa strada e quelle successive derivano il nome dalle fontane che prendevano acqua potabile dalle sorgenti esistenti nel territorio per garantire la pastorizia e l’agricoltura.

FONTANA QUAIOLA (via della).
Da via Nepesina a via del Laghetto.

FONTANACCIO (via del).
Da via La Penna, strada chiusa.

FONTANELLE (via delle).
Da via Corchiano in aperta campagna.

FONTANILE (via del).
Da via dello Scasato, strada chiusa.

FORTE (via del).
Tra piazza Giacomo Matteotti e via Virgilio Mazzocchi.
Prende il nome dal Forte Sangallo fatto costruire da Papa Alessandro VI.

FOSCOLO UGO (via).
Tra via Giosuè Carducci e via Rio Fratta.
Ugo Foscolo, poeta. A Venezia dal 1792 al 1797. Dovette trasferirsi a Milano per la sua attività contro l’Austria. A Pavia nel 1809 ebbe la cattedra di eloquenza e fu poi costretto all’esilio in Svizzera e in Inghilterra.
Le sue opere: “L’Autobiografico Ortis” (1827); i sonetti “a Zacinto”, “Alla Musa”, “In morte del fratello Giovanni”, “Alla Sera” (1803); infine ricordiamo “I Sepolcri” (1807).
(Zante, 1778 – Turnahmm green, Londra, 1827).
Nel 1871 le sue spoglie furono traslate nel Tempio di Santa Croce a Firenze.

FRANCI MARIO (via).
Da via XXV Aprile, strada chiusa.
Mario Franci, poeta, di lui si ricordano i “Nuovi canti falisci” e i “Canti della Vittoria” pubblicati dalla Società editrice Dante Alighieri di Albrighi e Segati, nel 1914 e nel 1919. Nei suoi volumetti di poesia scriveva in versi la storia locale. Fu presidente della Società Operaia di Civita Castellana nel 1874 e ogni anno organizzava la “Fiera di Merci e Bestiame”.

FRANK ANNA (via).
Tra via Santa Felicissima e via Giovanni XXIII.
Anna Frank, fanciulla ebrea, scrisse un diario durante i giorni in cui fu nascosta in una casa di Amsterdam. I nazisti la scoprirono e la deportarono con la famiglia nel campo di concentramento di Bergen-Belren dove trovò la morte.
(1929 – 1945).

GALLESANA (strada n. 316).
Sulla via Flaminia nella frazione di Borghetto.

GARIBALDI ANITA (via).
Da via Attilio Bonanni, strada chiusa.
Anita Garibaldi, si chiamava Anna Maria Ribeiro Da Silva. Fu moglie eroica di Giuseppe Garibaldi a fianco del quale combattè in America e in Italia dove morì durante la ritirata dei garibaldini, quando sconfitti, furono costretti a lasciare Roma.
(Nasce a Laguna nel Brasile nel 1821 – sposa Garibaldi il 26 marzo 1842 – muore a Comacchio il 9 agosto 1849).

GARIBALDI GIUSEPPE (via).
Tra via del Forte e piazza del Duomo. Anticamente si chiamava via del Duomo. Qui notevole esempio di stile barocco il palazzo Grotti Ghelmini oggi Palazzo Onorati.
Giuseppe Garibaldi, marinaio, cospiratore, patriota, generale, deputato al Parlamento, detto l’Eroe dei Due Mondi. Aderì alla “Giovane Italia” con il nome di Borel e partecipò nel 1834 con Giuseppe Mazzini alla rivolta di Genova. Fu condannato a morte in contumacia ed espatriò nelle Americhe dove combattè per la repubblica di Montevideo. Conobbe Anita che diventne sua inseparabile compagna e moglie diletta. Nel 1848 tornò in Italia e combattè contro gli austriaci in Lombardia al comando dei Corpi Franchi e fu poi costretto a riparare in Svizzera. Di nuovo in Italia combattè contro i borbonici e i francesi a Roma per la Repubblica Romana e ancora una volta fu costretto all’esilio. Andò peregrinando a Tangeri, New York, e in Perù. Rientrato in Patria nel 1859 fu nominato dal Re Vittorio Emanuele II comandante generale dei Cacciatori delle Alpi e cominciò l’epopea risorgimentale. Dopo aver vinto gli austriaci in Lombardia organizzò a Genova la spedizione dei Mille che lo portò da Quarto a Marsala. Poi a Palermo e superato lo Stretto di Messina combattendo e vincendo i borbonici fino a Napoli il 7 settembre 1860. A Teano il 26 ottobre 1860 ebbe luogo lo storico incontro con Vittorio Emanuele II al quale consegnò il Regno delle Due Sicilie appena conquistato e lo salutò Re d’Italia.
Depose la dittatura instaurata dopo le vittoriose battaglie e partì per Caprera. Nel 1862, decise di fare di Roma la Capitale d’Italia, incurante della politica del governo italiano ritornò a Palermo e organizzò una spedizione di Camicie Rosse che furono battute dall’esercito regio ad Aspromonte. Fu ferito, fatto prigioniero, condannato a morte e amnistiato. Esule nella sua Caprera maturò di tentare di nuovo l’impresa di Roma e al comando di volontari vinse l’esercito pontificio a Monterotondo ma fu vinto dall’esercito francese a Mentana. Il 23 gennaio del 1871 si trovò a combattere i tedeschi in Francia per la liberazione di Digione. Tornato in Italia divenne deputato al Parlamento dove si dedicò a diverse “battaglie” politiche. E’ ricordato in tutte le città italiane con numerosi toponimi, monumenti equestri, statue e busti.
(Nizza, 4 luglio 1807 – Caprera, 2 giugno 1882).

GIOVANNI XXIII (via).
Da via di Civita Castellana, strada senza uscita.
Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, divenne Papa con il nome di Giovanni XXIII. Durante il suo Pontificato pubblicò le Encicliche “Mater et Magistra” e “Pacem in terris” e convocò il Concilio Ecumenico Vaticano II.
(Sotto il Monte, Bergamo 1881 – Roma 1963).

GOVERNO VECCHIO (via del).
Nel centro storico tra piazza del Duomo e via di Massa.

GRAMSCI ANTONIO (via).
Tra via Vincenzo Ferretti e via della Corsica.
Antonio Gramsci, politico, prima socialista poi comunista, deputato. Fondò il settimanale “Ordine Nuovo”. Fu Segretario Generale del Partito Comunista nel 1924. Perseguitato dal fascismo fu arrestato e condannato a venti anni di carcere. Scrisse 32 quaderni pubblicati postumi in “Lettere dal carcere”.
(Ales, Cagliari, 1891 – Roma, 1937).

GRANDI ACHILLE (via).
Tra viale Giuseppe Mazzini e via Enrico Minio, parallela a via Sette Fratelli Cervi.
Achille Grandi, sindacalista democristiano. Fondò le ACLI. Si battè per l’unità sindacale e fu Segretario Generale della CISL nel 1945.
(Como, 1883 – Desio, 1946).

LAGHETTO (via del).
Da via Fontana Quaiola, strada chiusa.
Delle acque di questo laghetto Francesco Paolelli si servì per realizzare la sua cabina elettrica.

LA MALFA UGO (via).
Tra via Enrico Berlinguer e via di Corchiano.
Ugo La Malfa, politico, repubblicano, deputato al Parlamento.
Fondò il Partito d’Azione e poi fu Segretario e Presidente del Partito Repubblicano Italiano.
(Palermo, 1909 – Roma, 1979).

LA PENNA (via).
Da via Nepesina in aperta campagna in località Casalaccio.
Il nome ricorda l’antica Necropoli.

LA PIRA GIORGIO (via).
Tra via Enrico Berlinguer e via San Giovanni.
Giorgio La Pira, democristiano. Sindaco di Firenze. Sostenitore della civiltà cristiana e promotore di iniziative per la pace.
(Pizzollo, Ragusa, 1904 – Firenze, 1997).

LATINI (via).
Da via Falisci, strada chiusa.
I Latini sono nella più remota antichità gli abitanti del Lazio.
Discendono da un Re latino che avrebbe amalgamato il suo popolo con immigrati arcadi e troiani.
Ebbero come capitale prima Albalonga e poi Roma.

LEOPARDI GIACOMO (via).
Tra via Torquato Tasso e via Terni.
Giacomo Leopardi, poeta, filologo, filosofo, prosatore. Nacque a Recanati, visse a Milano, Bologna, Firenze, Pisa e Napoli dove finì i suoi giorni. Si ricorda il grande amore per Fanny Targioni Tozzetti e la forte amicizia con lo scrittore Antonio Ranieri.
(Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837).

LIBERAZIONE (piazzale della).
Qui confluiscono le vie San Gratiliano, Giovanni XXIII e 4 Giornate di Napoli.
Liberazione. Con questo termine si ricorda la Guerra di Liberazione quando a fianco delle truppe Alleate il rinnovato Regio Esercito partecipò alla guerra contro i tedeschi sul suolo italiano. Furono liberate le città del sud, Roma e tutte le città del nord con aspri ed eroici combattimenti, ai quali partecipò anche il Principe di Piemonte Umberto di Savoia.
Impropriamente è detta “Liberazione” anche la Guerra di Resistenza che fu condotta dal Corpo Volontari della Libertà al comando del generale Raffaele Cadorna.

LIBERI EPIMENIO (via).
Da via Sassacci, strada chiusa.
Epimenio Liberi, martire delle Fosse Ardeatine, assieme ad un altro civitonico, Giorgio Conti, combattenti della Resistenza viterbese che catturati dai tedeschi furono imprigionati e torturati a via Tasso (Roma).

MADONNA DELLE ROSE (via).
Tra via di Ponte Terrano e largo Roma.
Antica denominazione che diede origine ad una chiesetta intitolata Madonna delle Rose. Una leggenda racconta che in questa zona apparve ad un gruppo di bambini la Madonna con un mantello celeste e con delle rose nelle mani.

MADONNA DELLE PIAGGE (via).
Tra via Falerii Veteres, in aperta campagna.
Nella Domenica in Albis si celebrava una festa su una poggiata in aperta campagna nella valle di Rio Filetto, dove partecipava tutto il paese e si donava in regalo alla fidanzata “la mmorda” (era un cartoccio pieno di visciole e prugne secche, nocciole e pezzetti di mele).
“Mmò questa festa granne nun c’è più – dice il poeta – ggiù d’ ‘a Madonna nun ce va più nessuno, perché mo’ cci hanno l’auto e la tivù”.
(Fioravante Manocchio, Civita Castellana, il 5 luglio 1975).

MARCANTONI CASIMIRO (via).
Da viale Giuseppe Mazzini, strada chiusa.
Casimiro Marcantoni, imprenditore di origine abruzzese. Agli inizi del secolo novecento aprì una delle fabbriche storiche di Civita Castellana e costituì una cooperativa tra ceramisti.

MARCONI GUGLIELMO (piazza).
Si apre su via Vincenzo Ferretti.
Guglielmo Marconi, scienziato, inventore. Laureato in Scienze all’Università di Oxford, proclamato cittadino onorario di Roma. Nominato dal Re Vittorio Emanuele III Cavaliere dell’Ordine Civile di Savoia. Insignito del premio Nobel per la Fisica. Ufficiale del Genio durante la Prima Guerra Mondiale. Sposò l’irlandese Beatrice O’ Brien dalla quale ebbe la figlia Elettra. Inventò il telegrafo senza fili e realizzò il primo collegamento radiotelefonico tra l’Europa e l’America.
(Bologna , 25 aprile 1874 – Roma, 1937).

MARTIRI DI CEFALONIA (via).
Da via Enrico Minio, strada chiusa.
Martiri di Cefalonia, dopo l’8 settembre 1943 al comando del generale Antonio Gandin i soldati italiani combatterono e resistettero ai tedeschi immolandosi per la Patria e per il Re.
Isola di Cefalonia, i romani conquistarono l’isola nel 189 a. C.. Fece parte della Repubblica di Venezia nel 1204. Occupata dai turchi nel 1479. Fu presa dalla Francia nel 1792. Passò sotto controllo inglese nel 1809 e infine unita alla Grecia nel 1863. Conquistata dall’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

MARTIRI FOSSE ARDEATINE (piazza).
Qui confluiscono le vie: di Massa, delle Conce, di Porta Rupe.
Prima si chiamava piazza di Massa e con questo nome rimane la via contigua. Qui si trova il Palazzo Andosilla e una lapide ricorda quando Pio VI si recò a Vienna nel 1782 e facendo sosta a Civita Castellana vi dimorò.
Martiri Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944 le SS tedesche uccisero 335 ostaggi italiani per rappresaglia. Qualche giorno prima 32 soldati germanici caddero in un attentato ad opera di partigiani comunisti in via Rasella a Roma. Le Fosse Ardeatine erano delle gallerie dove i patrioti italiani, soldati e civili, furono murati dopo essere stati trucidati con un colpo alla nuca.

MASCI MINOLFO (via).
Tra corso Bruno Buozzi e il Ponte Clementino.
Minolfo Masci, carabiniere ucciso durante le manifestazioni comuniste per l’attentato a Palmiro Togliatti avvenuto a Roma davanti la Camera dei Deputati.

MASSA (via di).
Nel centro storico tra piazza dei Martiri delle Fosse Ardeatine e piazza Angioloccio.
Prende il nome dal primo rione di Civita Castellana e nella antica piazza di Massa, oggi piazza dei Martiri delle Fosse Ardeatine, avevano luogo le adunanze dei cittadini.

MATTEOTTI GIACOMO (piazza).
E’ la piazza principale della città dove confluiscono le vie: XII Settembre, Porta Posterula, del Forte, Giuseppe Garibaldi, Filippo Montanari, della Tribuna e corso Bruno Buozzi.
Più volte la piazza ha cambiato nome dall’originario piazza di Prato, si è chiamata del Campo, del Comune, Vittorio Emanuele II.
Qui è il Palazzo del Comune, costruito da Papa Leone X ai primi anni del ‘500 e al centro della piazza si trova la fontana dei grifoni del 1585 voluta dal cardinale Filippo Boncompagni durante il pontificato di Gregorio XIII. Poco lontano dalla fontana venivano eseguite le condanne a morte legando i colpevoli ad una colonna e bruciati vivi.
Nella piazza di Prato fu trasferita da piazza della Quintana la “Bufalata” come era detta la corrida dei bufali. Al lato opposto al Palazzo del Comune è la Chiesa di San Francesco, settecentesca; all’interno interessanti dipinti su tavola posti sugli altari (San Bernardino da Siena di Sano di Pietro e l’Adorazione del Bambino di Antoniazzo Romano).
Giacomo Matteotti, politico, Deputato al Parlamento e Segretario del Partito Socialista. Fu assassinato dopo il suo discorso alla Camera dei Deputati quando denunciò le violenze e i brogli dei fascisti durante le elezioni del 1924.
(Fratta di Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 12 giugno 1924).

MAZZINI GIUSEPPE (viale).
Tra via Enrico Minio e viale della Repubblica.
Giuseppe Mazzini, politico, rivoluzionario.
Appartenente alla Carboneria fu arrestato nel 1830 e costretto all’esilio.Andò in Francia dove fondò la Giovane Italia, associazione patriottica, segreta e rivoluzionaria. Promosse e organizzò i moti di Genova del 1832, le giornate di Romagna del 1834 e la spedizione dei Fratelli Bandiera in Calabria del 1844.
Nel 1848 rientrò in Italia e appoggiò l’azione di Carlo Alberto per l’unità del Regno (la battaglia di Custoza). A Roma fu triumviro della Repubblica Romana assieme a Saffi e Armellini. Nuovamente costretto all’esilio riparò prima in Svizzera e poi in Inghilterra.
Fu più volte condannato a morte.
Deputato di Messina, visse repubblicano per l’Unità d’Italia e scrisse oltre cento volumi che furono pubblicati postumi.
(Genova, 21 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872).

MAZZOCCHI VIRGILIO (via).
Tra via di Ponte Terrano e via Roma.
Virgilio Mazzocchi, nel portico del Duomo si trova una lapide a lui dedicata dal fratello Domenico che così recita: “A Virgilio Mazzocchi veientano celeberrimo per l’integrità di vita e dei costumi nonché per la scienza musicale, che con grande ingegno ed inventiva seppe creare nuove forme liturgiche e moduli musicali, diresse prima la cappella della Basilica Farnesiana, della Lateranense e infine della Vaticana per 17 anni, apprezzato dai principi e in particolar modo dal cardinale Barberini, cancelliere della Santa Romana Chiesa del quale era un familiare, dopo aver fatto ritorno in patria, in seguito ad una breve malattia passò dai cori terrestri a quelli del cielo. Anno 1566 in età di anni cinquanta. Domenico Mazzocchi pose in ricordo”.
(Traduzione dal latino di Giacomo Pulcini).

MENGARELLI RANIERO (via).
Da via Vittorio Rainaldi.
Raniero Mengarelli, studioso. Promotore di diverse indagini archeologiche nel 1894 in contrada Sassi Caduti tra le Necropoli del Vignale e delle Colonnette.

MIDOSSI ULDERICO (via).
Tra corso Bruno Buozzi e via degli Orti Funari.
Ulderico Midossi, avvocato, notaio.
Sindaco di Civita Castellana, amato dalla popolazione. A lui si deve la ferrovia elettrica Roma Nord, l’edificio scolastico, la scuola professionale, il miglioramento delle locali maestranze dell’arte ceramica.
Provvide all’assistenza della maternità e dell’infanzia, diffuse le attivita’ sportive e fu appassionato d’arte tanto da donare al Municipio la sua collezione di quadri per avviare la formazione di una pinacoteca comunale.
(Civita Castellana, 27 luglio 1863 – Civita Castellana, 30 marzo 1930).

MINDEL ARIOSTO (via).
Da via don Giovanni Morosini, strada chiusa.
Ariosto Mindel, falegname creò una industria del legno che dava lavoro a oltre quaranta artigiani.

MINIO ENRICO (via).
Tra via Falerina e via Francesco Petrarca.
Qui si trova la Parrocchia di San Giuseppe Operaio.
Enrico Minio, operaio. Aderì al Partito Comunista Italiano nel 1922.
Durante il fascismo venne condannato tre volte e scontò 16 anni di carcere. Dopo l’8 settembre 1943 partecipò alla Resistenza. Sindaco di Civita Castellana.
Consultore Nazionale su designazione del PCI, nel 1946 fu eletto alla Costituente.
Senatore di diritto nel 1948, rieletto al Senato nel 1953 e nel 1958, nel Collegio di Civitavecchia, e deputato nel 1963.
(Civita Castellana, 4 maggio 1906 – Roma, 21 febbraio 1973).

MINZONI GIOVANNI (via).
Tra piazza del Duomo e via delle Piagge.
Si chiamava prima via Regina Margherita e prima ancora via Giulia. Questa strada, tipica rinascimentale, è ricca di portali di rara bellezza rivestiti di bugne.
Don Giovanni Minzioni, sacerdote. Arciprete di Argenta fu ucciso dai fascisti nel ferrarese.
(Ravenna, 1885 – Argenta, 1923).

MOLE (via delle).
Tra via di Porta Posterula e via XII Settembre.
Piccola strada dove anticamente erano le stalle di Ciuchetto, noto carrettiere civitonico.

MONTANARI FILIPPO (via).
Da piazza Giacomo Matteotti, strada chiusa.
Già vicolo cieco, notare sulla facciata di una casa la bifora gotica con al centro una colonnina.
Filippo Montanari, civitonico, appartenente ad una ricca famiglia possidente di numerose terre e palazzi.

MORELLI EDMONDO (via).
Da viale della Repubblica, strada chiusa.
Edmondo Morelli, scrittore, avvocato, ultimo discendente di una nobile famigli di Civita Castellana risalente al sec. XVII. Il Palazzo Morelli è in via della Tribuna, 7.
(Civita Castellana, 1867 – 1929).

MORO ALDO (via).
Tra via Enrico Berlinguer e via Giovanni Amendola.
Aldo Moro, politico, professore universitario, democristiano, ministro e Presidente del Consiglio più volte. Costituì il primo governo con la partecipazione dei socialisti e avviò la politica del centro-sinistra con l’appoggio dei comunisti.
Nel 1978 venne rapito dalle brigate rosse che lo assassinarono.
(Maglie, Lecce, 1916 – Roma, 1978).

MOROSINI GIUSEPPE (via).
Tra via Falisca e viale della Repubblica.
Don Giuseppe Morosini, sacerdote fu arrestato e fucilato dai tedeschi durante l’occupazione di Roma. Il regista Roberto Rossellini lo ha immortalato nel celebre film “Roma città aperta”.
(Ferentino, 1913 – Roma, 1944).

NEPESINA (via).
Da via Roma verso Nepi (via Cassia).
Anticamente si chiamava via Lauretana e una epigrafe del 1787 così la ricorda “Pio VI Pontefice Massimo aprì una lunga strada di raccordo tra Falerii (Civita Castellana) e il ventesimo miglio della via Cassia dotandola di ponti e di ogni altra opera necessaria nell’anno 1787”.
(traduzione dal latino di Giacomo Pulcini).

ORTI FUNARI (via degli).
Da via di Corte.
Qui era una piantagione di canapa che serviva alla fabbricazione di cordami. Il cordaio lavorava corde e spaghi prima nella vicina via Vinciolino per poi terminare il lavoro in via del Tiratore.

PACE (via della).
Da via del Risorgimento, strada chiusa.

PALME (via delle).
Tra via Minolfo Masci e l’incrocio di via Corsica con via Panico.
Questa strada era chiamata in dialetto “vicolo d’ ‘o Pidocchio” che sta a significare la via dove si facevano le chiacchiere (ovvero attaccati i pidocchi) ai passanti.

PANICO (via).
Tra via Vinciolino e piazza San Clemente.
In questa strada vi erano due torri e si vedono ancora i resti. Un tempo vi risiedeva il Consiglio Cittadino e qui si trovavano i magazzini di grano per l’approvvigionamento della città e vi era un vecchio forno a legna. Anticamente aveva sede la Posta Vecchia dove si cambiavano i cavalli prima di proseguire per Roma dalla via Amerina.

PAOLELLI FRANCESCO (via).
Da via Fontana Quaiola, strada chiusa.
Francesco Paolelli, civitonico, proprietario di una officina elettrica realizzo’ la prima cabina di elettricità dando così  luce a Civita Castellana e a tutto il territorio circostante.

PELLICO SILVIO (via).
Da via Falisca, strada chiusa.
Silvio Pellico, patriota, scrittore.
E’ ricordato per il suo diario “Le mie prigioni”. Collaborò al giornale “Il Conciliatore”. Fu iscritto alla carboneria. Arrestato nel 1820 fu condannato a morte poi graziato, scontò nove anni di carcere duro nella fortezza dello Spielberg.
(Saluzzo, 1789 – Torino, 1854).

PERTINI SANDRO (largo).
Tra via Luigi Einaudi, via Enrico Berlinguer e via Giorgio La Pira.
Sandro Pertini, politico, socialista, partigiano, più volte parlamentare. Fu Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
(Stella, Savona 1896 – Roma, 1985).

PETRARCA FRANCESCO (via).
Da via Enrico Minio a via Terni.
Francesco Petrarca, poeta. Nel 1327 ad Avignone conobbe Laura, la donna che ispirò tutte le sue liriche amorose. Il Canzoniere fu il suo capolavoro. Nel 1341 venne incoronato poeta a Roma sul Campidoglio.
(Arezzo, 1304 – Arquà, 1374).

PETRONI GIUSEPPE (via).
Da via delle Colonnette, strada chiusa.
Giuseppe Petroni, avvocato bolognese. Amico di Giuseppe Mazzini divenne cospiratore e combattè per la Repubblica Romana. Fu arrestato a Roma il 15 agosto 1853 condannato a morte gli fu commutata la pena nel carcere a vita. Fu imprigionato nel Forte dei Borgia a Civita Castellana e liberato dopo l’arrivo delle truppe piemontesi in città il 12 settembre 1870. Aderì alla Massoneria dove fu Gran Maestro dal 1882 al 1885.
(Bologna, 25 febbraio 1812 – Terni, 8 giugno 1888.).

PIAGGE (via delle).
Da piazza San Clemente verso via Falerii Veteres.
Giacomo Pulcini (Iscrizioni Trimillenarie di Civita Castellana, Ager Faliscus, Quaderno n° 10, 1997) ci fa notare che “al punto terminale di via delle Piagge, sulla destra, sull’architrave di una porta che immette in un orto è incisa la interessante iscrizione che ci rivela l’esistenza in Civita Castellana di una chiesa dedicata a San Giovenale. Tale chiesa, di cui è difficile precisare l’ubicazione, dipendeva dal titolo di Santa Maria a cui andava il caratteristico affitto annuale di una certa quantità di vino da parte dell’affittuario Pietro Nathie”.

PICCHETTO GIOACCHINO (via).
Tra via delle Colonnette e via Mario Franci.
Gioacchino Picchetto, civitonico, fu sindaco di Civita Castellana dal 1920 al 1922. Collaborava al quotidiano socialista l’Avanti.
(Civita Castellana, 6 aprile 1875 – 16 agosto 1936).

PISACANE CARLO (via).
Tra viale Giuseppe Mazzini e via Falisca.
Carlo Pisacane, patriota, scrittore, cultore di studi sull’arte della guerra, scrive “La guerra in Italia 1848-1849”, “Saggi sull’Italia”, “Italia e Murat”. Ufficiale nell’esercito borbonico che abbandonò nel 1847. Nel 1848 partecipò sulle barricate alle Cinque Giornate di Milano e nel 1849 accorse alla difesa della Repubblica Romana. Nel 1857 sbarcò a Sapri in prossimità di Salerno con lo scopo di far insorgere l’Italia meridionale contro i Borboni. Fu sconfitto e tradito. Il clero e i reazionari papalini riuscirono a massacrare i volontari di Pisacane e lo stesso fu ucciso in combattimento.
(Napoli, 1818 – Sanza, 1857).

PISTOLA ANTONIO (via).
Da via dello Scasato, strada chiusa.
Antonio Pistola, visse a Civita Castellana. Donò alla chiesa, in particolare alle suore di clausura, con lascito testamentario, tutte le sue proprietà.

POLO MARCO (via).
Da via Amerigo Vespucci, strada chiusa.
Marco Polo, esploratore, viaggiò in Asia per tre anni e giunse in Cina, a Pechino, dove rimase per diciassette anni. Nel 1295 tornò a Venezia. Partecipò alla battaglia di Curzola e fu fatto prigioniero. Durante la prigionia dettò le sue memorie al compagno di cella tale Rustichello. L’opera conosciuta col titolo “Il Milione” narra i fatti dei suoi viaggi in Asia.
(Venezia, 1254 – Venezia, 1324).

PONTE TERRANO (via di).
Tra via Virgilio Mazzocchi e via di Terrano.
Superato il ponte che attraversa il rio Maggiore continua in aperta campagna. Prende il nome dalla Necropoli di Terrano dove furono scoperte numerose tombe di gruppi familiari ed importanti iscrizioni.

PORTA LANCIANA (via).
Da via Panico.
Qui c’era l’orfanatrofio dove una campana suonava i rintocchi per l’entrata e l’uscita dei bambini.
La Porta chiusa (murata) fece a dire a un poeta che “qui ancora c’è/ l’antico/ odore/ del fumo/ dei soldati/ papalini/ che sparavano giù/ dal tiratore”
( vedi RobertoCostanzelli, op. cit. ).
A sud della Porta una strada scendeva in fondo all’ampia valle di Rio Vicano e risalita la contrada Millecori andava in direzione sud-ovest a Castel Sant’Elia e Nepi (vedi Antonio Dottorini, op. cit.).

PORTA POSTERULA (via di).
Da piazza Matteotti attraverso un arco scende con gradini verso la Porta che immetteva in aperta campagna.
Posterula da posteria, postieria, piccola porta di fortezza.
Nell’atrio di una casa in una epigrafe leggiamo: “Qui riposa Tyche la domestica di Regina, le diedero i natali la Terra Sabina, al termine della vita la ricopre la Terra Falisca”.
(traduzione dal latino di Giacomo Pulcini).

PORTA RUPE (via di).
Tra via Virgilio Mazzocchi e piazza dei Martiri delle Fosse Ardeatine.

PRIATI (via).
Da via Vittorio Rainaldi, strada chiusa.
Priapi forse ancora prima di Priati. Infatti nei terreni circostanti la città continuamente gli scavi portavano alla luce oggetti, figure di lavoro sopraffino, priapi di metallo e di terracotta, vasi di ogni genere.
(Vedi Francesco Tarquini, op. cit. ).

PRIMO MAGGIO (via).
Tra piazza Giuseppe Di Vittorio e viale Giuseppe Mazzini.
Primo Maggio, festa operaia nel mondo, istituita negli Stati Uniti d’America per introdurre le otto ore di lavoro teorizzate da Christoph Wilhelm Hufeland.

PUCCINI GIACOMO (via).
Da largo Roma, strada chiusa.
Giacomo Puccini, musicista, compositore. Le sue opere più popolari: “Madame Butterfly”, “Tosca”, “Turandot”, “La Boheme”, “Manon Lescaut”. Fu il maggior operista italiano tra l’ottocento e il novecento.

QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI (via).
Tra piazza della Liberazione e via Torquato Tasso.
Quattro Giornate di Napoli, dal 28 settembre all’1 ottobre 1943. sono i giorni in cui i napoletani insorsero contro i tedeschi.
L’insurrezione fu spontanea e in gran parte giovanile. I ragazzi scesero in piazza contro i tedeschi con armi improprie, vecchi fucili e qualche bomba a mano. Gli insorti impegnarono i soldati tedeschi in tutti i quartieri di Napoli. La reazione fu forte e numerosi furono i rastrellamenti e le esecuzioni sommarie. Alcuni ufficiali e soldati del Regio Esercito si unirono ai napoletani e riuscirono a liberare tutti gli ostaggi che erano stati portati nel campo sportivo. Finalmente dopo quattro giorni di combattimento casa per casa i tedeschi cominciarono a ritirarsi e le avanguardie degli eserciti alleati entrarono in città. Napoli fu decorata con la medaglia d’oro.

QUINTANA (via e piazza).
Qui confluiscono le vie: della Tribuna, Rosa, Febo, San Gregorio, San Clemente.
In questa piazza che anticamente doveva estendersi fino al Duomo si svolgevano la Giostra della Quintana e le corse dei cavalli.

RAINALDI VITTORIO (via).
Tra via Nepesina e via Raniero Mengarelli.
Vittorio Rainaldi, medico chirurgo, comprimario all’ospedale di Civita Castellana.

REPUBBLICA (viale della).
Tra il ponte Clementino e via Terni.
Repubblica, forma istituzionale di tipo diverso: ai giorni nostri: abbiamo la repubblica parlamentare, presidenziale, federale, socialista.
Nell’antichità varie forme di repubblica nelle Città Stato Greche e nello Stato Romano.
Nel Medio Evo e nell’Età Moderna esempi di repubblica furono quelle italiane di Venezia, Pisa, Genova e Amalfi, e inglese quella di Cromwell.
Dopo il XIII sec. a seguito della Rivoluzione Americana e della Rivoluzione Francese le repubbliche si diffusero in Europa e nelle Americhe.
Repubblica. In Italia nel 1946 venne instaurata la Repubblica Italiana con un colpo di stato che fu denunciato dal Re Umberto II prima di partire per l’esilio volontario.
Nel 1948 con l’introduzione della Costituzione fu definita la Repubblica Parlamentare Italiana e a questa è dedicato il toponimo della piazza.
La Repubblica Italiana ha avuto undici Capi di Stato: due Capi provvisori e nove Presidenti eletti dal Parlamento. I due Capi provvisori furono Alcide De Gasperi che ne assunse arbitrariamente i poteri ed Enrico De Nicola che fu eletto dall’Assemblea Costituente. I nove Presidenti eletti dal Parlamento sono stati: Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giuseppe Saragat, Giovanni Leone, Alessandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi.
Prima dell’avvento della Repubblica il Regno d’Italia ha avuto quattro Capi di Stato, i Re di Casa Savoia, Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III, Umberto II.

RIO CRUE’ (via).
Tra via Francesco Petrarca e via Rio Fratta.

RIO FILETTO (via).
Da viale Fiume Treia, strada chiusa.
Prende il nome da uno dei tre torrenti che circondano la città: il Rio Filetto, il Treia e il Rio Maggiore. Sul Rio Filetto si trovava un ponte che fu distrutto nell’alluvione del 1789. Il torrente in prossimità di Castel Sant’Elia cambia nome in Rio Vicano.

RIO FRATTA (via).
Tra via Giovanni XXIII e l’incrocio di via Torquato Tasso con via Giacomo Leopardi.
Qui era una delle tante sorgenti d’acqua potabile sparse nelle terre, fertilissime, bagnate dal fiume Treia.

RIO MAGGIORE (via).
In località Pizzo Garofalo si innestano il viale Fiume Treia, la via Rio Mozzo e la via don Giovanni Tazzoli.
Prende il nome dal torrente che scorre sotto i ponti Clementino e Terrano e sfocia nel Treia.
Portava acqua ai molini che erano nelle contrade Valsiarosa, Terrano e Posterula.

RIO MOZZO (via).
Da via Rio Maggiore, strada chiusa.
Anticamente era detto Rio Muzio perché scorreva fra le terre muziane dove si trovavano le Are Muzie. Su una di quelle are Caio Muzio Scevola si arse la mano destra davanti al Re etrusco Porsenna, che aveva tentato di uccidere (508 a. C.). Intorno alle Are Muzie si invocavano gli Dei. Queste terre nel secolo ottocento di proprietà di Francesco Tarquini erano faticosamente coltivabili, tanto da dover invocare la Madonna Muzia.

RIO PARADISO (via).
Da via Rio Maggiore, strada chiusa.

RIO PURGATORIO (via).
Da viale Fiume Treia, strada chiusa.
Prende il nome dal torrente che sotto il Ponte Clementino si unisce al Rio Maggiore. Qui furono scoperte numerose tombe dalla tipica costruzione falisca. Il torrente nasce dalla fonte di San Gratiliano e attraverso un passaggio, sotterraneo nel 1841 portò l’acqua potabile in città.

RISORGIMENTO (via del).
Da via delle Colonnette, strada chiusa.
Il Risorgimento è il periodo in cui l’Italia si liberò dello straniero e raggiunse l’Unità.
Uomini di tutte le idee, monarchici e repubblicani, si batterono per questo ideale. Da Mazzini a Gioberti, da Cattaneo a Balbo, da D’Azeglio a Cavour e Garibaldi. La Dinastia dei Savoia si mise a capo del movimento risorgimentale e compì l’Unità d’Italia attraverso guerre e battaglie di ogni genere: la I Guerra d’Indipendenza (1848-1849), la II Guerra d’Indipendenza (1859) le annessioni dell’Italia Centrale (1860), la Spedizione dei Mille (1860-1861), la III Guerra d’Indipendenza (1866), la presa di Roma (1870).
Il Risorgimento potrà dirsi concluso con la Prima Guerra Mondiale (1915-1918) voluta e condotta dal re Soldato Vittorio Emanuele III.
Dopo la vittoria si ebbe l’annessione del Trentino, del Veneto, dell’Istria.

ROMA (largo e via).
Nel centro storico: largo, vi confluiscono le vie: Roma, Madonna delle Rose e Giacomo Puccini. Via, tra via SS. Giovanni e Marciano martiri e via Nepesina.
La via Roma conduce alla Rocca Sangallo, la fortezza voluta da Alessandro VI dove abitò il figlio Cesare Borgia; che divenne carcere per molti, patrioti e briganti; dove i soldati papalini si arresero al generale Raffaele Cadorna dopo un breve combattimento; oggi sede di museo e di iniziative culturali.
Roma. E’ la città capitale della Repubblica Italiana. E’ stata simbolo di tante battaglie del Risorgimento conclusesi con la presa di Roma il 20 settembre 1870; è stata Capitale del Regno d’Italia dopo Torino e Firenze dal 1871; è stata “città aperta” durante la Seconda Guerra Mondiale per volontà di Papa Pio XII; è stata sede del “Trattato di Roma” istitutivo della Comunità Economica Europea il 25 marzo 1957, che fu il primo passo verso quella che sarà l’Unione Europea.

ROMERO OSCAR (via).
Da largo Salvador Allende.
Monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, fu assassinato mentre celebrava la messa.

ROSA (via).
Tra piazza del Duomo e via della Quintana.
Prende il nome dai conti Feroldi Rosa che qui avevano il loro palazzo dal quale la strada anticamente prendeva il nome di via del Conte. In questo Palazzo ebbero ospitalità il 3 e 4 luglio 1800 i Sovrani Carlo Emanuele IV e sua moglie Clotilde di Savoia. Una lapide ricorda l’evento.

ROSSELLI FRATELLI (via).
Da viale Giuseppe Mazzini, strada chiusa.
Fratelli Rosselli, Carlo e Nello furono assassinati in Francia dai fascisti.
Carlo, perseguitato dal fascismo organizzò il movimento “Giustizia e Libertà” e partecipò alla guerra di Spagna.
Nello, allievo di Gaetano Salvemini Storico, scrisse “La Storia del Movimento Operaio” e “La Storia del Risorgimento (Giuseppe Mazzini, Carlo Pisacane)” e “Saggi e scritti diversi”.
(Carlo: Roma, 1899; Nello: Firenze, 1900 – Bagnoles dell’Orne, 1937).

RUPI (via delle).
Da via di Ponte Terranno verso l’uscita di via di Porta Posterula.

SABINI (via dei).
Tra via dei Latini e via degli Umbri.
Sabini, antico popolo con capitale Reate (Rieti) che si unì ai romani al tempo di Romolo.
La leggenda ci riporta al Ratto delle Sabine da parte dei romani.

SANT’ANTONIO (via).
Tra via vincenzo Ferretti e via dello Scasato.
Qui si trova la chiesa di Sant’Antonio Abate. La ricorrenza è il 17 gennaio.

SAN CLEMENTE (piazza e via).
Dalla piazza dipartono via delle Piagge, via di Corte e via Panico e si affaccia la via omonima di San Clemente.
La via si trova tra via di San Gregorio e piazza Quintana. Sulla piazza era l’antica Chiesa di San Clemente di cui è ancora visibile la facciata.
Tutto intorno palazzi d’epoca e uno di questi con un interessante portico. In questa zona era l’antico cimitero. La ricorrenza è il 23 novembre.

SANTA FELICISSIMA (via).
Tra via San Gratiliano e via Giovanni XXIII.
Santa Felicissima, fanciulla pagana convertita al Cristianesimo.

SAN GIACOMO (via).
Tra via di Corte e piazza San Gregorio.
San Giacomo, apostolo. La ricorrenza è il 25 settembre.

SAN GIOVANNI (via).
Da via Giorgio La Pira attraversa la variante Nepesina SS 311.
San Giovanni, Battista il precursore di GESU’. La ricorrenza è il 24 giugno.

SAN GRATILIANO (via).
Tra piazza Giuseppe Di Vittorio e piazza della Liberazione.
Gratiliano, miracolò dalla cecità la fanciulla pagana Felicissima convertendola al Cristianesimo.

SAN GREGORIO (piazza e via).
Tra via San Giacomo, piazza della Quintana e via San Clemente.
La piccola Chiesa di San Gregorio, preziosa eredità romanica, ha subito numerosi interventi di restauro. La facciata si erge sulla via omonima e all’interno troviamo tre navate a croce egizia e si vedono i resti di affreschi del ‘400.
All’esterno si leva il piccolo campanile.

SAN SALVATORE (via).
Da via Vincenzo Ferretti verso la via Flaminia.

SS. GIOVANNI E MARCIANO MARTIRI (via).
Tra piazza del Duomo e via Roma.
Recentissima denominazione che ha dedicato ai santi Patroni della città un tratto della lunga via Roma.

SARAGAT GIUSEPPE (largo).
Da via Giovanni Amendola.
Giuseppe Saragat, socialista. Esule in Francia e in Austria durante il fascismo.
Fu l’artefice della scissione nel PSI e fondò il partito della socialdemocrazia (PSDI).
Fu Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971.
(Torino, 1898 – Roma, 1988).

SASSACCI (via e località).
Dalla via Nepesina SS 311 in aperta campagna.

SCASATO (via dello).
Da via Vinciolino.
Prende il nome dalla località dove fu scoperto il Tempio di Apollo e rinvenuto il busto dell’Hermes detto “dello Scasato”.
Qui, scrive il Tarquini (op. cit.): “siamo alla spianata della città, al così detto Scasato.
Aperta campagna, parte vignata ed ortiva, con ruderi di antiche fabbriche, templi e torri distrutte dai soldati lanzichenecchi, borboni, ungari e normandi e da tanti altri esterminatori, ultramontani, di fronte al Borgo Alessandrino ingresso alla città”.

SCUOLA (via della).
Dalla via Nepesina statale 311 in aperta campagna, frazione di Sassacci.

SDRUCCIOLO (via dello).
Da via di Porta Posterula, strada chiusa.

STAZIONE (via della).
Dalla strada statale N° 3 Flaminia nella frazione di Borghetto.

TARQUINI FRANCESCO (via).
Da via delle Colonnette in aperta campagna.
Francesco Tarquini, nel 1874 pubblicò le “Notizie istoriche e territoriali di Civita Castellana”. Agricoltore e campagnolo come si definisce nell’introduzione del suo libro ebbe come precettore Francesco Morelli.
Prossimamente in libreria la riedizione dell’opera del Tarquini a cura di Antonio Turco con commenti, introduzioni, schede biografiche e illustrazioni.

TASCHINI GIUSEPPE (via).
Sulla Flaminia. Frazione di Borghetto.

TASSO TORQUATO (via).
Tra via Quattro Giornate di Napoli e via Giacomo Leopardi.
Torquato Tasso, poeta. Il suo capolavoro fu “La Gerusalemme Liberata”, composta a Ferrara dove si ammalò e stette ricoverato per molto tempo nell’ospedale S.Anna. Rimessosi andò peregrino in tutta Italia fino a Roma dove fu incoronato Poeta e dove morì. Era il 1595.
Tra le sue opere: “Le Rime”, “L’Epistolario”, “I Dialoghi”, “Il Mondo Creato”, “La Gerusalemme Conquistata”.
(Salerno, 1544 – Roma, 1595).

TAZZOLI ENRICO (via).
Tra via Rio Maggiore e via Falisca.
Don Enrico Tazzoli, sacerdote, patriota. Arrestato a Mantova il 27 gennaio 1852 e impiccato sugli spalti di Belfiore assieme ad altri patrioti.
(Canneto sull’Oglio, 7 dicembre 1812 – Mantova, 27 gennaio 1852).

TEMPIO DI GIUNONE (via del).
Da via San Salvatore, strada chiusa.
Prende il nome dal Tempio di Giunone i cui resti furono ritrovati nella zona della Necropoli di Celle. Il Tempio era il centro politico, sociale e religioso dei Falisci. Nota la testimonianza poetica di Ovidio della festa annuale in onore di Giunone.
(Amores III, 835).

TENDERINI FRANCESCO MARIA (via).
Da viale della Repubblica verso l’ingresso del Cimitero.
Giovanni Francesco Maria Tenderini, fu vescovo di Civita Castellana il 10 dicembre 1718 e vi rimase fino alla morte il 1° marzo 1788 all’età di 70 anni. Scrisse un libro sul restauro del Duomo e della Cripta.

TERNI (via).
Tra viale della Repubblica e via Nepesina all’incrocio con via Francesco Petrarca.

TERRANO (via di).
Tra via Roma e via di Ponte Terrano.
Prende il nome dalla Necropoli di Terrano, dove le numerose tombe rinvenute conservano molti oggetti, oggi esposti al Museo di Valle Giulia a Roma, e iscrizioni di vario interesse riportanti i nomi dei defunti.

TIRATORE (via del).
Tra via Roma e via don Giovanni Minzoni.
Qui anticamente venivano portate le corde intrecciate in via Vinciolino e quindi tirate per completare l’opera, perciò si diceva il Tiratore o Tiratò. Secondo alcuni dal Tiratore erano appostati i soldati che difendevano la città tirando contro gli eserciti invasori.

TOGLIATTI PALMIRO (via).
Tra via Enrico Minio e piazza Giuseppe Di Vittorio.
Palmiro Togliatti, comunista, più volte deputato e Ministro della Giustizia. Fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano. Esule in Francia fuggì all’arresto e riparò nell’Unione Sovietica. Rientrò in Italia nel 1944. Ministro con Badoglio, Bonomi, Parri e De Gasperi. Promulgò l’amnistia generale del dopoguerra.
(Genova, 1893 – Jalta, 1964).

TOGNI RENATO (via).
Da viale della Repubblica, strada chiusa.
Renato Togni, civitonico, ufficiale dell’Esercito combattè in Africa Orientale dove cadde valoroso in una carica del suo reggimento di cavalleria a Cherù il 21 gennaio 1941. Ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

TREVISAN GIOVANNI (via).
Da via dello Scasato, strada chiusa.
Giovanni Trevisan, detto “il Volpato”, imprenditore veneto, fu nel 1801 a Civita Castellana dove aprì una fabbrica di ceramica.
Si lavoravano, con successo, prodotti a basso prezzo, ma anche oggetti di rilevanza artistica. Dopo la sua morte la fabbrica continuò l’attività con il figlio Giuseppe e il nipote Angelo.
(Venezia, 1732 – Civita Castellana, 1803).

TRIBUNA (via della).
Da piazza Giacomo Matteotti si apre attraverso un arco.

ULIVELLI CAPITANO (via).
Da via Nepesina statale 311, strada chiusa.
Capitano Arnaldo Ulivelli, pioniere dell’aria, il 2 giugno del 1907 periva tragicamente precipitando a causa dell’incendio del pallone col quale si era levato in volo dai Prati di Roma.

UMBRI (via degli).
Attraversa via dei Sabini, strada chiusa.
Umbri, antico popolo italico che diede nome alla Regione Umbria. Dominò gran parte dell’Italia dal Po al Gargano e fu assoggettata nel 295 ai romani.

XXV APRILE (via).
Tra via delle Colonnette e via Edmondo Morelli.
25 Aprile 1945. In tutte le città d’Italia settentrionale scoppia l’insurrezione del CLAI (Comitato Liberazione Alta Italia) e vengono liberate assieme alle forze angloamericane. Il 7 Maggio a Reims verrà firmata la resa incondizionata della Germania e cesseranno le ostilità e la Secondo Guerra Mondiale è conclusa. In Italia il Luogotenente Generale Umberto di Savoia, Principe di Piemonte lancia un proclama alle Forze Armate, ai Combattenti della Guerra di Liberazione.

VEIENTI (via dei).
Da via dei Falisci, strada chiusa.
Veienti. Antichissima e fiorente popolazione etrusca rivale secolare di Roma fu sconfitta da Mario Furio Camillo nel 396 a. C..Veienti furono considerati gli antichi abitanti di Civita Castellana perché si riteneva che questa fosse la città di Veio.

VERDI GIUSEPPE (via).
Tra via Giacomo Puccini e via Madonna delle Rose.
Giuseppe Verdi, musicista. Tra le sue opere: “Oberto conte di San Bonifacio” (1839), con questa tiene la sua prima alla Scala di Milano. Seguono poi: “Il Nabucco” (1842); “I Lombardi” (1843); “Il Rigoletto” (1851); “Il Trovatore” (1853); “La Traviata”(1853), “I Vespri Siciliani” (1855); “Un Ballo in Maschera” (1859); “La Forza del Destino” (1862); “L’Aida” (1871); “La Messa da Requiem” (1874); “Il Quartetto d’Archi” (1875); “L’Otello” (1887); “Il Falstaff” (1893).
(Roncole di Busseto, 1813 – Milano, 1901).

VESPUCCI AMERIGO (via).
Da via Priati, strada chiusa.
Amerigo Vespucci, navigatore. Fu il primo a comprendere che le terre scoperte erano di un nuovo continente e appunto da lui prese il nome America. Esplorò la costa atlantica della Colombia e costeggiò il Brasile da Capo San Rocco al golfo di San Matias.
(Firenze, 1454 – Siviglia, 1512).

VINCIOLINO (via).
Tra via dello Scasato e via Panico.
Prende il nome da vinciolatori che erano quelli che qui intrecciavano le corde e poi le portavano in via del Tiratore dove finivano il lavoro e le tiravano. Anticamente in questa strada sorgeva la Chiesa del Vinciolino di cui rimane unica testimonianza un capitello. Più recentemente vi era il carcere cittadino che dimesso diventò teatro di giochi dei ragazzi che abitavano nella via.







N U O V I       T O P O N I M I







ALIGHIERI DANTE (via).
Da via Francesco Petrarca attraversa via Ungaretti.
Dante Alighieri, poeta. E’ ricordato come il sommo poeta per il suo immortale poema allegorico “La Divina Commedia”, diviso in tre cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso; un fantastico viaggio nell’oltretomba dell’Inferno e del Purgatorio in compagnia di Virgilio e del Paradiso con Beatrice e San Bernardo. Questo viaggio lo compie nel 1300, anno del Giubileo.
Tra le opere ricordiamo la “Vita Nuova” (dove sono raccolte le rime d’amore dedicate a Beatrice Portinari, la donna amata e trasformata in simbolo), le “Rime” e le “Petrose”, i Trattati “De Vulgari eloquentia”, “De Monarchia”, “Il Convivio”.
Nato da famiglia guelfa sposò Gemma Donati ed ebbe tre figli. Combattè contro i ghibellini e sconfitto fu condannato al rogo. Riuscì a fuggire da Firenze e visse esule a Ravenna dopo aver peregrinato tra Treviso, Padova e Lucca.
Morì a Ravenna dove fu sepolto.
(Firenze, 14 maggio 1265 – Ravenna, 13 settembre 1321).

BERSAGLIERE (Largo del).
Tra via San Giovanni e via Luigi Einaudi.
I Bersaglieri furono istituiti nel 1836 dal capitano Alessandro Ferrero Lamarmora e parteciparono per la prima volta in combattimento a Goito l’8 aprile 1848 vittoriosi sugli austriaci. Nella storia d’Italia i bersaglieri sono stati impegnati in tutte le guerre. Ricordiamo alcuni interventi gloriosi: la spedizione di Crimea nel 1855; la presa di Roma alla breccia di Porta Pia nel 1870; lo sbarco a Tripoli nel 1911; le battaglie del Piave e di Vittorio Veneto nel 1918. Infine nella Campagna di Russia della Seconda Guerra Mondiale i bersaglieri combatterono eroicamente guadagnando alla bandiera due medaglie d’oro al valor militare. Oggi fanno parte della Brigata Garibaldi che si è distinta recentemente nella guerra del 1996 in Bosnia.

ERCOLANO (via).
Tra via Pompei e via del Tempio di Giunone.
Ercolano, città alle pendici del Vesuvio fu sepolta dall’eruzione del vulcano nel 79 d. C..

GARDENIE (via delle).
Da via delle Magnolie, strada chiusa.
Gardenia, pianta ornamentale con fiori bianchi profumati.

MARINAI D’ITALIA (viale).
Da via Enrico Minio, strada chiusa.
I Marinai, soldati di mare fanno parte della Marina Militare Italiana, Forza Armata dipendente dal Ministero della Difesa. Nata il 17 marzo 1810 dalla fusione delle Marine di Sardegna, Borbonica, Toscana e poi Pontificia. La storia della Marina Militare Italiana è ricca di episodi di valore in tutte le guerre. Oggi i marinai sono imbarcati in unità da guerra tra cui ricordiamo l’incrociatore Garibaldi, il cacciatorpediniere Durand de La Penne, le fregate Zeffiro e Perseo, la corvetta Sfinge e il sommergibile Giuliano Prini.

MARINETTI FILIPPO TOMMASO (via).
A ferro di cavallo su via Dante Alighieri.
Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo autore del Manifesto Futurista apparso pubblicato per la prima volta sul quotidiano francese “Le Figaro” nel 1909.
(Alessandria d’Egitto 1876 – Bellagio 1944).

OLEANDRI (largo degli).
Si apre su via delle Magnolie.
Oleandro, pianta ornamentale sempreverde con fiori rosa, rossi, bianchi, gialli.

POMPEI (via).
Tra via Ercolano e via dei Vulci.
Pompei, cittadina alle pendici del Vesuvio fu sepolta dall’eruzione del vulcano nel 79 d. C.. Con Pompei furono sepolte anche Stabia ed Ercolano. Gli scavi del 1748 la riportarono alla luce e oggi rimane un documento prezioso della vita cittadina dell’epoca.

TIGLI (via dei).
Da via delle Magnolie, strada chiusa.
Tigli, alberi che forniscono legno tenero, con foglie e fiori profumati usati per infusi sedativi.

UNGARETTI GIUSEPPE (via).
Tra via Francesco Petrarca e via Dante Alighieri.
Giuseppe Ungaretti, poeta. Della sua poesia autobiografica ricordiamo “Il dolore”, “La terra promessa”, “Il taccuino del vecchio” e “Il dialogo d’amore”. Per le prose di viaggio segnaliamo “Il Povero nella Città”, “Il Deserto e dopo”. Un grande poeta che ha introdotto nella poesia l’Ermetismo.
(Alessandria d’Egitto 1888 – Milano 1970).

VEJO (via).
Tra via Nepesina e via dei Vulci.
Vejo, antica città etrusca, continuamente in lotta con Roma fu distrutta da Furio Camillo.

VULCI (via dei).
Da via del Tempio di Giunone, strada chiusa.
Vulci, ricca acropoli etrusca oggi in provincia di Viterbo.
 
[Trascrizione di Sergio Carloni]
Tratto da:
Stradario di Civita Castellana : dizionario storico toponomastico / a cura di Giovanni Semerano ; testi di Ettore Laugeni, Lorenzo Micheli, Rita Petrelli, Giovanni Andrea Semerano, Gaetano Moroni Romano (1811), Umberto Di Stazio (1958) ; Puntesecche di Alfredo Anzellini ; fotografie di Antonio Semerano (1950). - Roma : Giovanni Semerano editore, 2003. - 108, XXIV p., [4] p. di tav. : ill.; 20 cm.


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